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Pittore di origine bedoniese emigrato in Svizzera

Figlio di una Gavarini, maestra elementare. Ancora giovanissimo si trasferì con la famiglia a Lugano, ove frequentò le scuole dell’obbligo. Dopo di che rientrò in Italia e si applicò con impegno agli studi artistici a Monza, ove si diplomò maestro d’arte. Ritornato a Lugano, si dedicò totalmente alla pittura, alla scultura e all’architettura. A Lugano, molti palazzi del centro, banche e chiese, sono opere di sua creazione.

Tenne esposizioni giovanili a Milano, Roma, Venezia, Como (1936) e Lugano. Conseguì premi a Milano, Lugano, Como e Monza.

Partecipò alle esposizioni nazionali di Zurigo (1939), XX Nazionale di Lucerna (1941), XXI Nazionale a Ginevra (1946, quadro acquistato dalla Confederazione), esposizione a Soletta Frauenfeld e Coira (1940), a Weinfelden (1940), alla Galleria d’Arte Véandro a Payerne (1945), alla Galerie du Capitol a Losanna (1948), Mostra d’Arte della Collana di Lugano (1944-1945), al Circolo di Cultura di Lugano (1946), Ascona (1949), XXI Esposizione della S.P.S.A.S. a Berna (1948), XXII Esposizione della S.P.S.A.S. a Zurigo (1950), Esposizione della Scuola Stataledi Belle Arti di Berna (1951), secondo premio al concorso Premio Isole di Brissago (1951), terzo premio al Concorso Nazionale Paesaggio Varesino di Varese (1951) e XXIII Esposizione della S.P.S.A.S. a Berna (1953).

Partecipò inoltre al Concorso Internazionale di scultura Sabena a Bruxelles (1953), al Concorso Nazionale porte di bronzo del Duomo di Siena (1954), XXIV Esposizione S.P.S.A.S. a SanGallo (1955) e XXV Esposizione della S.P.S.A.S.  a Losanna (1957).

Le sue opere di pittura, scultura e mosaico si trovano a Lugano (Banco di Roma, villa Bossi, casa Boni, mulino Bernasconi, bar Federale, nuovo Kursaal), un graffito alle scuole di Morbio Superiore, un mosaico al cimitero di Pazzalino, un mosaico al cimitero di Morbio Inferiore, un affrescal cimitero di Intragna, affreschi a Ditto, un mosaico al cimitero di Mendrisio e una terracotta nella villa Donati a Monteggio.

Realizzò anche una serie di acqueforti su zinco e rame. Fu socio degli Incisori d’Italia. Mario lasciò un autentico patrimonio artistico alla città di Lugano, mentre volle che la sua villa andasse all'ospedale italiano di Lugano.


Fonte: leggi l'articolo sul sito Valcenostoria.it

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