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La biografia di una donna del secolo scorso viene reimmessa nel flusso del tempo presente, traducendone l’identità personale in memoria storica collettiva, finalmente in una prospettiva di genere.

Veronica nasce a Montescudo (RN) il 9 settembre 1885.

Si sposa con Pietro Lazzarini, raggiungono l’Argentina il 9 febbraio 1907, a bordo del vapore “Formosa”. Tra le poche cose trattenute da Veronica per quel lungo viaggio senza ritorno, il vestito di nozze e un quadro dove sono ritratti i genitori, Vincenzo e Filomena Rambelli.

Si stabiliscono a Viedma, hanno sei figli. E lì, nella terra lontana ed evocativa di Patagonia, si sono radicati generazione dopo generazione i Guiducci.

Gli ultimi due figli sopravvissuti di Veronica – Maria e Marcela Catalina, la prima nata nel 1915, la seconda nel 1924 – hanno tenuto a testimoniare questa storia familiare alla nipote Rebeca Belloso.

Il quadro con i genitori di Veronica, in particolare, è stato tolto dalla cantina dove riposava per esserle donato. In questo modo, altamente simbolico, la memoria familiare è stata trasferita a una generazione più giovane.

E l’esperienza di quella lontana emigrazione può essere assunta come significativa per la vita presente.


Fonte: Testo di Gabriela Belloso

Biografia contenuta nel Catalogo dell’emigrazione femminile (2010) promosso dalla Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo. L’idea di un Catalogo dell’emigrazione femminile dell’Emilia-Romagna nasce durante la Conferenza dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo, svoltasi a Buenos Aires nel 2007.

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