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Una biografia tenace che diventa il filo conduttore di una lunga saga familiare; una storia personale, finalmente riconosciuta socialmente nel proprio profilo identitario di donna ed emigrante.

Una via di Pergamino porta il suo nome: “Anita Bartoli”.

E’ la riconoscenza per una vita di dedizione e solidarietà verso il prossimo.

Anita nasce a Villa Cogruzzo, comune di Castelnuovo Sotto, nella pianura reggiana, il 1 marzo 1891. A otto anni si trasferisce nella Pampa lechera, la pianura argentina fertile e produttrice di latte.

Si tratta di un’emigrazione familiare. I genitori, Raimondo e Anna Gondia Ardiani, condividono ideali socialisti. La città di approdo è Pergamino, dove già erano arrivati altri castelnovesi.

Tra questi, lo zio Cirillo. Ma altri Bartoli ancora li raggiungeranno, invogliati dalla promessa di “buoni stipendi”. Sono contadini, si impiegano facilmente come locatari, coltivando foraggi. Nel 1907 Anna sposa il cugino Virgilio. Nascono Clorinda e Arturo. Nel 1910, insieme ad altre famiglie emiliane, tentano la fortuna trasferendosi al di là del Paranà, a Maria Grande, nello stato di Entre Rios. Sono terre da bonificare e lavorare, si vive in piccole capanne erette nel “campo”. Il miraggio è quello di diventare proprietari, ma la fortuna non li aiuta: ad una disastrosa alluvione fa seguito una prolungata siccità.

Muore pure la figlia Clorinda, di scarlattina, un lutto non rimarginabile. Ciononostante la famiglia si allarga: nascono Clorindo e Roberto. In ginocchio sotto il profilo economico, fanno ritorno a Pergamino, dove affittano una piccola fattoria. Nel frattempo i genitori, divenuti anziani, manifestano il desiderio di ritornare in Italia. Non si vedranno più. Ma questa volta la sorte premia il loro duro lavoro.

Acquistano un bel campo di venti ettari, nel 1929 nasce l’ultimo figlio, Rubén. E’ Rubén a ricordare la natura instancabile e generosa della mamma, presa sino alla fine dei suoi giorni tra il lavoro nei campi, le faccende domestiche, la cura nei confronti di chiunque venisse a domandarle aiuto e consigli.


Fonte: Testimonianza del figlio Rubén.

Biografia contenuta nel Catalogo dell’emigrazione femminile (2010) promosso dalla Consulta degli emiliano romagnoli nel mondo. L’idea di un Catalogo dell’emigrazione femminile dell’Emilia-Romagna nasce durante la Conferenza dei giovani emiliano-romagnoli nel mondo, svoltasi a Buenos Aires nel 2007.

TESTIMONIANZE E PERSONAGGI